martedì 26 aprile 2011

MA SAURON PUÒ DIVENTARE BUONO?

Siamo nel 2003.

È una delle tante sere che mi vedono tornare a casa dal lavoro. Ma oggi c’è qualcuno che si accorge di me. Non ho ancora varcato la soglia, che mia nipote, una creaturina di cinque anni e mezzo, mi viene incontro. Vuole trascorrere un po’ di tempo con  me: è stata tutto il giorno coi nonni, forse è un po’ annoiata. E poi io e lei abbiamo un “felice” argomento di conversazione: Il Signore degli Anelli. Il film, per lei. Ed io mi adatto.
Inizia col confidarmi all’orecchio (non c’è nessun altro nella stanza, ma una confidenza è una confidenza…) che vuole comperarsi la videocassetta del “Ritorno del Re”, che ha visto al cinema. Io le rispondo che ancora non può, perché uscirà l’anno prossimo. Lei allora mi chiede dei primi due film, di cui io ho la versione estesa in DVD, che le ho fatto vedere più di qualche volta (disgraziata me). E così s’inizia a discorrere di Tolkien (per me; del film, per lei).
Dopo averle raccontato su richiesta diversi brani della storia, di cui ovviamente non riesce ad avere una visione completa, esce fuori (lo tira fuori  lei) l’argomento Sauron. Sa che si tratta di un enorme occhio di fuoco, ma ricorda di averlo visto in tutta la sua potenza e non si spiega dove sia finito quell’essere alto e scuro che dominava la scena nella battaglia finale che vide Isildur tagliargli il dito con la lama spezzata di Narsil. Allora glielo ripeto per l’ennesima volta.
Stasera Sauron è il fulcro del dibattito. A un tratto mi confida che è lui il suo preferito. Io sono un po’ scioccata (la mia è una mente banale: mi aspetto che i bambini siano attratti dalle figure positive), ma mi rimane forza a sufficienza per chiederle, senza il minimo disappunto, come mai proprio lui. La risposta viene pronta: “Perché è il più forte di tutti!”. A questo punto io le rispondo (pensando di fregare la sua logica): “Beh, però alla fine perde…”. Irremovibile. “Però è sempre il più forte!”. E chi può darle torto? In fondo Sauron perde solo perché sottovaluta il proprio nemico. Non era certo la forza che gli mancava.
Allora cerco di “portarla dalla mia parte” dicendole che Sauron era cattivo. E lei, con semplicità bambina, mi chiede: “Ma Sauron non può diventare buono?”. Non è una domanda stupida e sono subito a spiegarne il motivo. Lei sa che Sauron è cattivo, come sa che Gollum è cattivo. Percepisce la superiore potenza del primo rispetto al secondo, ma non arriva a comprendere la natura dei due. Così, è naturale che si affacci alla sua mente la possibilità che anche Sauron possa rischiare di diventare buono, proprio come è avvenuto per Gollum.
Io le ho risposto che certamente no, non è possibile, perché Sauron è l’incarnazione stessa del male (e che significa “incarnazione del male?”). E non ho vacillato – ai bambini bisogna dare delle certezze, basi salde su cui poter arrischiare i propri dubbi –, ma poi un dubbio è rimasto a me. Tolkien che avrebbe risposto?

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